Le 5 metriche per l’email deliverability che contano davvero

Eva Maria Schmidt
Agosto 6, 2018

La lotta è reale per i professionisti del marketing quando si tratta di far arrivare le email nelle inbox dei destinatari. Ora che il 48,16 percento di tutte le email globali sono contrassegnate come email spazzatura, i filtri anti-spam automatici sono più vigili che mai.

Il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (GDPR) peggiorerà solo le cose prima di migliorarle. Nel frattempo, “l’Apocalisse” del GDPR sta ancora creando scompiglio sui permessi di posta elettronica e le contact list (ma puoi leggere il nostro blog post su come riprendere in mano la situazione).

Questo lascia ai marketer due problemi fondamentali: in primo luogo, la loro campagna di email marketing potrebbe non raggiungere l’utenza sulla scala desiderata, anche se stanno usando il miglior software di email marketing. E in secondo luogo, hanno bisogno di concentrarsi su molti fattori – sia tecnologici che contestuali – che influenzano i tassi di consegna, e in definitiva il successo della loro intera strategia di email marketing.

Per gestire velocemente la situazione, abbiamo appena pubblicato il nostro ultimo ebook 3 segreti per un’inarrestabile Email Deliverability: gestire la reputazione del mittente, evitare le blacklist e giungere a destinazione.

Imparerai a conoscere l’intera gamma di fattori che contribuiscono alla reputazione della tua azienda (e no, non è solo la reputazione IP ma molto altro). Inoltre, l’ebook in 12 pagine offre le best practice per ottenere l’opt-in di marketing dai consumatori, come praticare la list hygiene e aumentare i delivery rate, evitando allo stesso tempo trappole spam e blacklist, specialmente se si utilizza l’email marketing automation.


Ecco le 5 metriche che contano davvero

Cominciamo col dire che l’email deliverability è una misura del numero di messaggi che effettivamente raggiungono le caselle di posta in arrivo dei loro destinatari. La deliverability non deve essere confusa con parametri dal suono simile come delivery rate o delivered rate. Queste statistiche indicano semplicemente che i messaggi sono stati inviati correttamente o che hanno raggiunto il server di destinazione senza rimbalzi, ma potrebbero comunque essere filtrati come spam.

Non ti sembra chiaro? Permettici di spazzare via ogni dubbio evidenziando le 5 metriche per l’email deliverability che sono davvero importanti per l’ottimizzazione del tuo email marketing:

  1. Click-to-open rate – i clic in relazione al numero di e-mail aperte (traccia l’engagement meglio del solo open rate).
  2. Unsubscribe rate – la percentuale di utenti che decidono di fare opt-out dalla tua lista email. Chiediti perché è successo: troppe email? Comunicazioni non rilevanti per le singole persone?
  3. Complaint rate – riflette gli utenti insoddisfatti. Il numero di reclami è più alto del numero di opt-out? Forse il tuo processo di opt-out deve essere rivisto.
  4. Hard bounce rates possono essere causate da una scarsa list hygiene e ti faranno finire in trappole spam prima che tu te ne accorga.
  5. Email server uptime stats in cui c’è un’enorme differenza tra il 99% e il 99,9% di disponibilità.

Il prossimo step è attivare il tuo software di marketing e generare alcuni report dettagliati relativi alle metriche di email deliverability. Questo ti fornirà informazioni complete circa la salute della tua strategia di email marketing e l’opportunità di prendere il controllo della tua reputazione email e del customer engagement.

E anche se lo spamming è l’ultima cosa che ti passa per la mente, non fa mai male verificare se il proprio IP o dominio sia finito su una delle grandi blacklist DNS-based. Per ulteriori suggerimenti da veri professionisti su come migliorare la prossima campagna di email marketing, assicurati di scaricare il nostro nuovo ebook gratuitamente oggi.